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“Sono armato”, e si barrica nel Burger King di viale Eritrea: 43enne si arrende dopo due ore

L’uomo, un 43enne con problemi psichiatrici, ha deciso di uscire dal fast food dopo due ore di mediazione con la Polizia di Stato. Sul posto anche la madre, che ha avvertito gli agenti dello stato di salute mentale del figlio. Si è scoperto che l’uomo non aveva armi con sé.
A cura di Natascia Grbic
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Ore di paura quelle vissute ieri sera nel Burger King di viale Eritrea, dove un 43enne si è barricato nel bagno sostenendo di essere armato. L'uomo, che alla fine con sé non aveva nessuna arma, è stato convinto a uscire dal fast food dopo due ore di trattative con un mediatore della Polizia di Stato. Sul posto è arrivata anche la madre dell'uomo, che si è scoperto soffrire di seri problemi psichiatrici. È stata proprio lei a dire agli agenti che il figlio era in cura presso la Asl, e che non era armato. I poliziotti, entrando nel fast food, hanno lo stesso indossato i giubbotti antiproiettile per precauzione: alla fine, dopo averci parlato a lungo, lo hanno convinto a uscire.

Il tentativo di rapina, poi si è barricato in bagno

L'episodio è avvenuto poco dopo le 22 di ieri sera. Il 43enne è entrato nel Burger King di viale Eritrea con il volto coperto da una mascherina minacciando i clienti e sembra tentando una rapina. Poi si è chiuso in bagno, dicendo di essere armato. I dipendenti del fast food hanno lanciato l'allarme, con Polizia di Stato e Carabinieri intervenuti sul posto, insieme al personale sanitario del 118. Subito si è capito che non aveva fortunatamente preso ostaggi con sé, tutti i clienti e i dipendenti erano riusciti a uscire dal locale, allontanandosi.

Il blitz della Polizia

Prima di tutto le forze dell'ordine hanno proceduto a identificare l'uomo, a quel punto hanno chiamato la madre, che ha confermato loro lo stato del figlio, paziente psichiatrico in cura presso la Asl. Nonostante provassero a convincerlo, il 43enne non ne voleva sapere di uscire, tanto che è stato fatto arrivare anche un mediatore. Dopo due ore, l'uomo ha deciso di uscire: preso in consegna, è stato portato in commissariato per gli accertamenti di rito. Non è chiaro se sia in stato di fermo o meno.

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